Nelle scorse settimane BQS ha visitato numerosi clienti che hanno già ottenuto, qualcuno in tempi recenti e qualcuno tempo fa, la certificazione ISO 22000, per aggiornarla secondo la versione 2018. Fra di essi, per esempio Matasci Vini, Cagi Vini, Pirogalli, Borgovecchio Vini.

La certificazione ISO 22000:2005 riguardava la sicurezza alimentare e mirava a far sì che i prodotti alimentari fossero sicuri per il consumatore. Per poterne avere la garanzia, la base era determinata dall’identificazione dei punti critici di controllo e di soglie ben definite che facessero la distinzione tra l’essere sicuro e il non esserlo, con eventuali misure di correzione. Tutto doveva essere tracciato correttamente.

Nel giugno del 218 è stato pubblicato l’aggiornamento della certificazione, e le aziende devono ricertificarsi secondo le nuove norme entro giugno 2021, implementando le modifiche.

Quella più tecnica riguarda la nuova struttura che è basata sulla struttura ad alto livello ISO, abbreviata HLS, si focalizza di più sul contesto dell’azienda e sulla sua influenza per il raggiungimento degli obiettivi definiti dall’azienda. Inoltre, essendo usato anche per altre certificazioni ISO, facilita l’integrazione di vari processi.

Le basi sono le stesse, ovvero determinare i punti critici di controllo, sapere con esattezza che parametri misurare, quando e come farlo, e stabilire delle soglie certe che dividano la conformità con la non conformità. Quando quest’ultima accade, viene chiesta una riflessione che possa portare a comprendere che cosa è andato storto e l’accento viene messo sul processo di richiamo del prodotto non conforme, stabilendo chi se ne deve occupare, chi deve essere contattato e come devono essere eventualmente informati i consumatori.

Nella ISO 22000:2018 viene messo molto l’accento sulla leadership: la direzione dell’azienda deve informare i dipendenti sulle norme di sicurezza alimentare che vanno implementate e ciascuno è messo a conoscenza e responsabilizzato su ogni processo, in modo che una pianificazione dettagliata e coerente aumenti le responsabilità di ciascuna persona coinvolta. Per questo, si parla anche molto di comunicazione.

Si nota un ampliamento dei termini. Alle aziende non è richiesto solo di conoscere alla perfezione i meccanismi produttivi interni bensì anche di essere informate sul contesto esterno in cui operano, per esempio la tecnologia di riferimento, il mercato entro cui ci si muove, la geografia, i profili di fornitori e clienti, i regolamenti, con una miglior comprensione dei cambiamenti economici, politici, ambientali, tecnologici, portando a orientare verso nuove opportunità la politica aziendale (che deve comunque sempre essere coerente con la sicurezza alimentare).

I pericoli che devono essere presi in considerazione sono anche emergenze e incidenti quali i disastri naturali, il bioterrorismo, gli incidenti sul lavoro, le emergenze sanitarie (tema mai attuale come oggi), ovviamente previa analisi del rischio, per non arrivare a saper gestire disastri improbabili e non avere sotto controllo quelli che possono verificarsi più facilmente.

Anche il concetto di rischio viene ampliato e usato in una duplice veste: il rischio proprio di produrre qualcosa di non conforme e quello d’azienda, spingendo l’azienda stessa a impegnarsi sempre più per eliminare le fonti di rischio (ovviamente dopo averle identificate), e a assumersene consapevolmente alcuni, entro un margine ritenuto ragionevole grazie a soglie certe, per sviluppare decisioni che portino a una crescita.

La certificazione chiede un processo di aggiornamento continuo, sempre votato al miglioramento.

Le norme spingono a riflettere anche sulla differenza fra i già citati punti critici di controllo, raccolti nel metodo HACCP, e la Food Difense, che riguarda attacchi intenzionali che possono danneggiare la qualità o la sicurezza degli alimenti. Essi possono essere di vario genere e arrivare da persone interne o esterne: per prevenirli si deve riflettere anche sulla struttura fisica dell’azienda (dagli accessi alla videosorveglianza) e sulle caratteristiche richieste al personale.

Insomma, ricertificarsi ISO 22000:2018 porta a obiettivi elevati e sfide interessanti, a cui sicuramente tutte le aziende clienti di BQS, con l’aiuto della stessa, sapranno far fronte in maniera vincente!